giovedì 29 novembre 2012

IMMUNOSOPPRESSORI GENERICI PER I TRAPIANTATI ? L’ALLARME DELLA RETE TRAPIANTOLOGICA ITALIANA.

L’ATO-Marche, già nel Maggio 2011, aveva investìto la S.I.T.O. (Società Italiana Trapianti d’Organo) del problema. Ora, la S.I.T.O. ha prodotto un corposo documento che, in sintesi, afferma che la terapia immunosoppressiva post-trapianto non può passare dal farmaco di marca a quello generico e da un generico ad un altro generico, alla ricerca del minor prezzo, a pena di gravi rischi di rigetto dell’organo e di vita  del paziente. La S.I.TO ed anche  l’EMA (Agenzia europea del farmaco) chiedono che il trapiantato continui la sua terapia sempre con l’immunosoppressore con cui ha iniziato il trapianto (di marca o generico non importa) poiché la caratteristica degli immunosoppressori è quella di avere una efficacia con un “ intervallo stretto ” alle cui due estremità c’è l’inefficacia o la tossicità.
Il problema si è verificato anche nel  Centro Trapianti di Ancona con il farmaco CellCept che, nel 2012, è scomparso dalla farmacia dell’Ospedale di Torrette avendo la Regione acquistato il meno costoso generico, “Myfenax”, della Teva. Per quasi 9 mesi, senza un monitoraggio personalizzato,doveroso in questi casi, i trapiantati già assuntori di CellCept sono stati riforniti dall’Ospedale con il generico. Poiché la Regione, su richiesta dell’ATO-Marche, ha emesso la nota n. 7730/ASF del 17.07.12 che permette la prescrizione anche del farmaco di marca, l’ ATO-Marche chiede ai medici del follow up che i vecchi trapiantati possano riprendere la loro  terapia (che durerà  per tutta la vita) con  il farmaco  originario CellCept.
La “spending review” non può essere fatta sulla pelle dei trapiantati. Quando anche gli altri 4 immunosoppressori originari perderanno il brevetto,continuare la politica del “generico” ad ogni costo potrebbe mettere in discussione l’affidabilità delle cure post-trapianto del Centro.

L’ATO-Marche sollecita, pertanto, i trapiantati, iniziati al Cell Cept, a fare apporre al medico prescrittore, sulla ricetta rossa, la dizione “farmaco non sostituibile”, ai sensi del comma 5) della succitata nota. In caso di problemi con il prescrittore, il trapiantato può responsabilizzarsi e presentare  l’autocertificazione  seguente, da allegare alla ricetta rossa:
 
“ Io sottoscritto..........., nato………, trapiantato di……… il...….., dichiaro che l’immunosoppressore CellCept non può essermi sostituito con il generico poichè potrebbe alterare l'apporto immunologico che ormai, dalla data del trapianto, il mio organismo riconosce. ”

L’ Associazione rimane a disposizione di tutti per ulteriori chiarimenti.

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