L’ATO-Marche, già
nel Maggio 2011, aveva investìto la S.I.T.O. (Società Italiana Trapianti d’Organo) del problema. Ora, la S.I.T.O. ha prodotto un
corposo documento che, in sintesi, afferma che la terapia immunosoppressiva post-trapianto non può passare dal farmaco di marca a
quello generico e da un generico ad un altro generico, alla ricerca del minor
prezzo, a pena di gravi rischi di rigetto dell’organo e di vita del paziente. La S.I.TO ed anche l’EMA (Agenzia europea del farmaco)
chiedono che il trapiantato continui la sua terapia sempre con
l’immunosoppressore con cui ha iniziato il trapianto (di marca o
generico non importa) poiché la caratteristica degli immunosoppressori è quella
di avere una efficacia con un “ intervallo stretto ” alle cui due estremità c’è l’inefficacia o la tossicità.
Il problema si è
verificato anche nel Centro
Trapianti di Ancona con il farmaco CellCept che, nel 2012, è scomparso dalla
farmacia dell’Ospedale di Torrette
avendo la Regione acquistato il meno costoso generico, “Myfenax”, della Teva.
Per quasi 9 mesi, senza un monitoraggio personalizzato,doveroso in questi casi,
i trapiantati già assuntori di CellCept sono stati riforniti dall’Ospedale con
il generico. Poiché la Regione, su richiesta dell’ATO-Marche, ha emesso la nota
n. 7730/ASF del 17.07.12 che permette la prescrizione anche del farmaco di
marca, l’ ATO-Marche chiede ai medici del follow up che i vecchi trapiantati
possano riprendere la loro terapia
(che durerà per tutta la vita) con
il farmaco originario CellCept.
La “spending
review” non può essere fatta sulla pelle dei trapiantati. Quando anche gli
altri 4 immunosoppressori originari perderanno il brevetto,continuare la
politica del “generico” ad ogni costo potrebbe mettere in discussione l’affidabilità delle cure
post-trapianto del Centro.
L’ATO-Marche sollecita, pertanto, i
trapiantati, iniziati al Cell Cept, a fare apporre al medico prescrittore,
sulla ricetta rossa, la dizione “farmaco
non sostituibile”, ai sensi del comma 5) della succitata nota. In caso di
problemi con il prescrittore, il trapiantato può
responsabilizzarsi e presentare l’autocertificazione
seguente, da allegare alla ricetta rossa:
“ Io sottoscritto..........., nato………, trapiantato
di……… il...….., dichiaro che
l’immunosoppressore CellCept non può essermi sostituito con il generico poichè
potrebbe alterare l'apporto immunologico che ormai, dalla data del trapianto, il
mio organismo riconosce. ”
L’ Associazione rimane a
disposizione di tutti per ulteriori chiarimenti.
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